Risultato della ricerca: mura ferrara
MariagQuaranta
Torre dalle accentuate caratteristiche angioino-aragonesi, sorge all’estremità del promontorio Cacilì (Bagnara Clabra), proprio a ridosso dell’attuale porto, sito sulla sottostante rada di Rosci. E’ una fra le numerose torri di avvistamento o “cavallare”, cosi dette perché si trovavano lontane dalla città, mentre quelle attaccate alle mura si chiamavano torre di guardia, costruite a metà del XVI sec. a difesa delle marine dagli improvvisi assalti turcheschi.
Claudio_Moretti
Dopo ore passate al lavoro, lo stress accumulato, i mille pensieri che ancora girano nella mente, a quello che si è fatto, a quello che non si è fatto, e quello che ci aspetterà il domani, il ritorno a casa, tra le mura amiche, è un sollievo, e pi ci si mette anche la natura, con simili spettacoli, allora si che uno si rigenera che cancella in pochissimi secondi tutto il passato e ed il futuro e si concentra nell\'ora, nell\'adesso, nell\'immediato, prima che questa visione passi, prima che con il buio tutto finisca, e piano piano tutto rientri nella normalità, leggere le bollette che sono arrivate in giornata, preparare la cena, sentire il telegiornale, sentire tua moglie che ti racconta la sua giornata e ....., ma la visione vista è lì fissata in una foto, e disponibile per altre sere, quando la natura non si produrrà più in simili scene. Ecco che cosa è anche la fotografia.
JohnnyDep
La Medina di Rabat, a differenza di altre città marocchine, è caratterizzata da un'atmosfera ordinata e tranquilla. Racchiusa entro le mura del XII secolo, è stata dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco nel 2012.
vinci62
E’ gelido e corre sfiorando le mura e fischia stridendo in ogni strettoia. Le onde del mare fanno breccia nel molo mi piace vedere le barche che si fanno cullare. Brillano le lampade dentro le case e penso sia ora di fare lo stesso. Ma il vento del nord mi illumina gli occhi trascinandosi dietro una la luce incantevole. Stasera ritardo con la mia lanterna, chiunque la fuori vede ancora la terra...
angelofarina
Questo notturno è stato scattato su una spiaggia adiacente alle mura dell\'antico castello...era affascinante quella caletta con acqua cristallina e ciotoli luccicanti! Non dimenticherò mai quella notte così magica e stellata
Max010
Il castello di Torrechiara sorge sulle colline vicino a Langhirano a soli 18 km da Parma. La sua posizione elevata gli permette di dominare perfettamente la vallata dove scorre il torrente Parma, punto di incontro tra la città e la montagna poco distante. Fu fatto costruire da Pier Maria Rossi (1413-1482), Conte di San Secondo, fra il 1448 e il 1460, sulle rovine di una precedente casaforte del 1259, di cui rimane una sezione del portico nel lato ovest del cortile interno. Fin dall’inizio fu pensato non solo come struttura difensiva ma anche come dimora isolata per il Conte stesso e la sua amante Bianca Pellegrini di Arluno. Il maniero è tutt’oggi considerato un esempio tra i meglio conservati di architettura castellare in Italia, poiché unisce elementi medievali e rinascimentali. La fortezza dal cuore affrescato sorge "altiera et felice", costruita tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi, esempio tra i più significativi e meglio conservati di architettura castellare italiana. La funzione difensiva è attestata da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari, la destinazione residenziale è provata dalla ricchezza degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione. Straordinaria è la "Camera d'Oro", attribuita a Benedetto Bembo, per celebrare, ad un tempo, la delicata storia d'amore tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e la potenza del casato attraverso la raffigurazione di tutti i castelli del feudo.
RobcapFI
Il Giardino Torrigiani di Firenze è un grande parco di circa dieci ettari situato nel centro di Firenze, a lato di via dei Serragli, facente parte del complesso del palazzo chiamato Casino Torrigiani al Campuccio.E’ la più grande tra le poche aree verdi che sono rimaste dentro le mura fiorentine, è perfettamente conservato e rappresenta un’altissima espressione dello stile romantico di inizio Ottocento.
rita mantarro
L' Abbazia di San Galgano, in stile gotico, fu iniziata nel 1218 nella località di Chiusdino in Toscana. Ora in rovina e ridotta alle sole mura, è diventata nota meta turistica.
skaale
Le mura esterne
bertistefano
Basilica di San Paolo fuori le mura
quinty76
Una suggestiva mattina...., scatto dalle mura di Radda in Chianti (SI)
IvoMarkes
Verona. Inizialmente il castello prese il nome di San Martino in Aquaro, derivato dalla preesistente chiesa racchiusa nella Corte d'Armi, la cui esistenza risaliva all'VIII secolo. Il toponimo può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'Adigetto (acquario o canale), sia alla vicinanza di un ponte (quaro), che avrebbe superato lo stesso canale, o l'Adige. Prese il nome di Castel Vecchio solo dopo la costruzione dei castelli San Felice e San Pietro. La vicenda costruttiva del castello è complessa e prolungata nel tempo: la complessità deriva, in generale, dall'importanza della sua posizione nell'organismo urbano, e in particolare dal suo stretto legame, morfologico e funzionale, con la cinta urbana eretta in epoca comunale lungo l'Adigetto. Non è qui trascurabile la presenza della porta generata dall'antico Arco dei Gavi, inglobato nella medesima cinta muraria comunale. Un altro elemento dell'ipotetica configurazione originaria del castello può essere stata la costruzione voluta da Alberto I della Scala, nel 1298, delle regaste, la muraglia che doveva servire ad arginare l'Adige nella grande ansa fra le mura comunali e il borgo murato di San Zeno.
graziano1062
…ritorno in questo luogo, scoperto poco prima dello scorso inverno e coperto dalla neve lungo la strada che porta nella zona piu’ interna delle Marche… in direzione di Cingoli, il Balcone delle Marche, cosi’ chiamato perche’ dalle sue mura castellane e’ possibile ammirare buona parte del territorio marchigiano, con il mar Adriatico e il Monte Conero a far da cornice. Chi sa cogliere la quiete e la pace che trasmette agli occhi difficilmente non si e’ fermato per un attimo…o per uno scatto.
GianGoog.
Prato, scatto su una mostra di arte contemporanea allestita sulle vecchie mura......
vinci62
Sono attratto dalla luce calda dei lampioni, mentre avanzo sulla strada, lungo il canale. Oltre il bordo del muretto prende vita un passaggio che con la sua immagine disegna cerchi sull’acqua. La scena è incantevole ma statica, le mura antiche offrono mattoni e crepe, muschio e ombre, una barca timida si affaccia attraverso il primo oblò, ma la scena è ancora ferma. Vedo nel mirino un’ombra, è Claudio che avanza, con la sua perfetta epa circolare. Si allinea con gli archi. Ecco ci siamo, scatto, nasce “circles”.
Fabrygot
Castel Beseno (talora indicato come Schloss Pysein nei testi di lingua tedesca) è la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Situata nel territorio del comune di Besenello, in provincia di Trento. All\'interno si trovano ampi spazi, porte fortificate, bastioni, cortili, mura maestose, cantine e cisterne, e numerosi affreschi (in gran parte rovinati dalle intemperie); si gode una vista su tutta la Vallagarina e a strapiombo sul sottostante Rio Cavallo. Fin dall\'antichità dalla sommità della collina si poteva controllare tutta la sottostante Vallagarina e l\'accesso alla valle che conduce a Folgaria. Le prime notizie certe riguardo questa fortezza risalgono al XII secolo. Nel corso del Cinquecento a seguito di un incendio esso viene ricostruito e rinnovato, mutando il suo aspetto di castello medievale in quello di residenza, conservando però la sua identità di fortezza difensiva ben armata. Verso la fine del Settecento infatti esso fu protagonista di un sanguinoso assedio da parte delle truppe napoleoniche che, nonostante l\'ingente spiegamento, non riuscirono ad avere la meglio, venendo sconfitte dopo giorni di assedio da una colonna di truppe austriache giunte in difesa di Castel Beseno. In seguito, a causa della più tranquilla situazione politica, e quindi alla perdita di importanza di questa struttura difensiva, inizia un lungo periodo di decadenza del castello, che verrà infine abbandonato nel corso del\'Ottocento, per essere infine donato nel 1973 alla Provincia Autonoma di Trento, che ne avviò subito il restauro per farne una delle sedi distaccate del museo del Castello del Buonconsiglio. La struttura, restaurata nella seconda metà del XX secolo, ha una forma ellittica che copre tutta la sommità della collina calcarea, estendendosi in lunghezza per 250 metri e in larghezza per circa 50 metri.